Nella mitologia greca:
Il mito di Demetra e Persefone (nascita delle stagioni).
Demetra, figlia di Crono e Gea, è secondo la tradizione mitologica la
dea fondatrice e protettrice dell'agricoltura e delle istituzioni
familiari. Il suo nome significa significare infatti "Dea Madre" o "Dea
dispensatrice". Il mito a cui è legata la figura di Demetra è quello che
racconta del ratto, cioè del rapimento, di sua figlia Persefone
(ricordata anche con il nome Kore), da parte di Ade, dio degli Inferi.
Persefone
è intenta a raccogliere fiori con altre fanciulle quando all'improvviso
appare il re degli Inferi e la costringe a seguirlo sul suo carro.
Demetra sente l'urlo disperato della figlia, ma è troppo lontana per
salvarla.
Inizia così il suo viaggio alla ricerca di Persefone;
abbandona l'Olimpo e il suo ruolo di dea delle messi rendendo del tutto
sterile la terra e mettendo in pericolo la sopravvivenza del genere
umano. Zeus,
padre di tutti gli dei e re dell'Olimpo, non può permettere che il
genere umano scompaia e con esso le offerte degli uomini per le divinità
in occasione dei sacrifici. Ordina così a suo fratello Ade di
restituire la fanciulla a Demetra.
Ade esegue l'ordine ma prima
di lasciare andare l'amata le fa mangiare alcuni chicchi di melograno.
Persefone interrompendo il suo digiuno sarà legata per sempre al mondo
degli inferi.
L'origine delle stagioni
Il racconto mitico ci tramanda che da quel momento Persefone
trascorrerà sei mesi sul'Olimpo e sei mesi nel mondo dei morti. Tale
alternanza scandisce il ritmo delle stagioni: i mesi in cui la dea è
negli Inferi corrispondono ai mesi invernali durante i quali il grano è
assente dai campi, i mesi in cui è sull'Olimpo corrispondono alla
primavera e all'estate, mesi della rinascita vegetativa e della raccolta
del grano.
Il culto
Tutto il mondo
mediterraneo è costellato di santuari dedicati alle due divinità e il
loro culto si sviluppa tra il VII e il IV secolo a. C. Tra le offerte
ritrovate durante gli scavi predominano le statuette di Demetra
raffigurata con la fiaccola, con il maialino o con le spighe di grano.
Sono simboli legati sia al racconto mitologico che alla funzione svolta
dalla divinità.
La fiaccola è servita a Demetra
per scendere negli Inferi alla ricerca della figlia, il maialino e le
spighe sono simboli di fertilità. Gli offerenti di solito portavano nei
santuari, come ringraziamento per il dono dell'agricoltura, le primizie
dei raccolti, o sottoforma di repliche di terracotta o veri e propri
cesti colmi di frutta e cereali.
Nella mitologia cinese:
Prima della dinastia Xia in Cina, ovvero la prima dinastia descritta nelle cronache cinesi, come lo Shi Ji e gli Annali di bambù , troviamo nella mitologia cinese che a presiedere al dominio dell'impero cinese ci fossero i Tre Augusti e i Cinque Imperatori (dal 2850 a.C. al 2205 a.C.). I Tre Augusti erano considerati semi-dei o re-dei, tra essi troviamo
Shen Nung o Shennong (神農) fu un leggendario imperatore cinese vissuto secondo la leggenda intorno a 5.000 anni fa, forse dal 2838 a.C. al 2698 a.C.; fu lui, secondo la tradizione, a introdurre nell'antica Cina le tecniche dell'agricoltura, e il suo nome significa "il Contadino Divino".
Considerato il padre dell'agricoltura cinese, questo imperatore
leggendario insegnò al suo popolo come coltivare i cereali per
sfamarsene, in modo da evitare l'uccisione di animali. Si dice che abbia
assaggiato centinaia di erbe per valutarne il valore medicinale, e che
sia l'autore del pen ts'ao ching (trattato medico), il più antico
testo cinese sui farmaci, che include 365 medicine derivate da
minerali, piante e animali; il vero autore del testo è sconosciuto. La
catalogazione di centinaia di erbe medicinali o velenose fu un punto
cruciale per lo sviluppo della medicina tradizionale cinese. Il tè, che agisce da antidoto a una settantina di erbe velenose, è considerato una sua scoperta; secondo la leggenda, nel 2737 a.C. delle foglie provenienti da un ramoscello di tè in fiamme caddero nel suo calderone, in cui stava bollendo dell'acqua.